Non esiste amore più grande di quello per il cibo. Siamo alla costante ricerca di una cucina emozionale, qualcosa che ci faccia vivere un’esperienza unica, memorabile.

E’ in tal contesto che la sensazione visiva della pietanza si abbina al design del piatto ricoprendo un ruolo di grande importanza al pari del sapore, coinvolgendo tre aspetti fondamentali del piacere: aspettativa, esperienza e memoria. Infinito si propone di portare in tavola l’emozione di gustare il cibo in una cornice ad alto contenuto di design. La cucina emozionale si potrebbe definire come l’arte di raccontare il cibo attraverso: passione per la cucina e innovazione del design che, spinge sempre più talentuosi artisti, non solo Chef stellati ma anche Chef emergenti a reinventarsi ogni giorno, cimentandosi nella vera e propria progettazione del piatto. In questa direzione possiamo rintracciarvi la volontà del brand Infinito di stringere interessanti collaborazioni con artisti della cucina che abbiano uno spiccato talento non solo per il cibo ma, per tutti quei dettagli che concorrono a realizzare ciascun pasto speciale, a partire dalla mise en place, rendendo la cucina emozionale sotto ogni aspetto.

Questa è la storia di Matteo Balducci, da tutti conosciuto come Baba fin da quando era piccolo, è di Montemarciano nato il 9 di aprile 1982.

Segni particolari?

È un giovane e creativo Chef del ristorante La Tartana di Senigallia, estremamente attento alla cucina emozionale ed all’arte dell’ impiattamento. Inoltre, è un grande appassionato di letteratura e della bellezza in tutte le sue forme e declinazioni.

Ciao Matteo, introduci pure chi sei e che cosa fai ai nostri lettori…

Come hai scoperto la passione per la cucina?
Mio padre e mia madre avevano un forno e mia nonna ha sempre cucinato tanto e molto bene. È da qui che parte la mia passione per la cucina, ereditata fin da piccolo.

Come descriveresti ciò che ti accade ogni qualvolta che crei una pietanza? Da dove prendi l’ispirazione?
Quando creo mi ispiro da tutto ciò che vedo e sento, queste emozioni passano attraverso il cibo che parla di me. Nel piatti che creo mi piace mantenere inalterate le tradizioni locali e le radici del territorio dove mi trovo, aggiungendo però varie influenze dalle varie parti del mondo.

Tu che poni enorme attenzione ai dettagli, quale ritieni sia il punto di forza per un perfetto impiattamento?
È l’equilibrio fra le cose e i sensi stimolati, utilizzando una tela bianca immacolata dove poter creare.

Per quanto riguarda la cucina emozionale, secondo la tua esperienza: è la forma ed il design del piatto che ispira la creazione della pietanza o è la creazione della pietanza a scegliere il design e la forma del piatto?
È l’ispirazione che sceglie il piatto

Qual è la tua creazione dove ti riconosci e ti ritrovi e che più ti caratterizza?
Mi ritrovo in tutti i piatti che creo: è come chiedere ad un genitore qual è il figlio che preferisci…tutti!

Quali credi siano le forme dei piatti che più esaltano il sapore delle tue pietanze?
Sono le forme essenziali e semplici che non tolgono l’attenzione alla pietanza. Il cibo è il protagonista.

Come hai conosciuto Infinito e cosa ti piace?
Ho conosciuto prima di tutto chi l’ha sognata e creata, e poi mi sono piaciuti anche i piatti.

Perché scegli il brand Infinito per le tue creazioni culinarie? Quali sono i suoi vantaggi?
Mi piace la linea essenziale e pulita di ogni piatto perché mi da la possibilità di creare sopra ogni piatto.

Lo Chef Matteo Balducci ha utilizzato la linea TeGusto realizzata in collaborazione con il designer Cristina Zanni

Photo credits: Bianca Pasquini – Irislab